260 siti pro-anoressia, SIMA: “Reato contro la persona”

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GAROFALO (SIMA): “Perseguire ideatori e fare formazione”
15 gennaio 2009 (DIRE – notiziario Minori)

In Italia sono 260. In Spagna la polizia ne ha scoperti 400, mentre in Francia ad aprile sono stati vietati. Si tratta dei siti web pro-anoressia che, secondo un’indagine Eurispes, nel nostro Paese crescono di numero.

Spesso si tratta di blog dove le adolescenti si raccontano, ma in realtà nascondono minacciosi messaggi subliminali che agganciano, come in un sortilegio, le ragazze insicure, insoddisfatte del proprio corpo o, molto piu’ semplicemente, giovanissime che si sentono sole e trovano consolazione nel cibo.

“La presenza di siti web inneggianti alla condizione anoressica- spiega Nicola Garofalo, vicepresidente della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (Sima)- in realtà coglie di sorpresa solo chi non e’ usualmente vicino al mondo giovanile e non ne conosce pertanto le dinamiche comportamentali.

La notizia, al di là di clamori mediatici, pone una seria riflessione non sul dato in sè, ma su ciò che il dato stesso sottende. Il problema, quindi, non e’ l’esistenza di questi siti, quanto perche’ tutto ciò accade”.
“Il sentirsi soli e non sufficientemente amati ed accolti continua Garofalo- pone i giovani in una condizione di solitudine e di ricerca di realtà aggreganti alternative. Vi e’ un tentativo di socializzazione del disagio in un contesto di “pari svantaggiati”, che sia in grado di dare sicurezza psicologica ed affettiva. Va colto, pertanto, in questi comportamenti una chiara richiesta d’aiuto spesso inevasa da parte delle agenzie educative primarie”.

Solitudine, mancanza d’affetto, disagio sociale, dunque, alla base del drammatico rapporto degli adolescenti (soprattutto ragazze) con il cibo, e che sono alla base anche del proliferare dei siti web che si sostituiscono alla famiglia, alla scuola e agli amici.

Che fare dunque?

Come arginare un fenomeno che miete vittime tra giovani e giovanissimi?

“Tali siti- sottolinea Garofalo- utilizzano un linguaggio ammiccante, rassicurante prospettando valori quali l’amicalità, il salutismo, persino la sacralità di modelli solo in apparenza positivi come l’ispirazione alla magrezza.

Costituiscono, pertanto, una minaccia reale all’integrità’ psichica e successivamente anche fisica di tanti giovani resi fragili da percorsi esistenziali variamente travagliati”.

“Come Sima poniamo l’accento sull’opportunità’ che l’operato di tali gruppi promotori venga considerata un reato contro la persona analogamente a quanto avviene per il fenomeno della pedo-pornografia via internet.

La Sima- chiude l’adolescentologo – chiede, inoltre, che le autorità socio-sanitarie, istituzionalmente preposte, attivino percorsi formativi orientati a tutte le figure educative, ed ai giovani in particolare, candidandosi quale possibile nucleo di aggregazione, in forza dell’esperienza ultraventennale maturata a vantaggio della tutela della salute psico-fisica degli adolescenti”.