L’Accademia Americana di Pediatria ha pubblicato nuove linee guida per prevenire i fattori di rischio di
malattie fisiche e mentali dovuti a errori comportamentali sin dalle prime epoche di vita: riguardano scelte
alimentari, vita all’aria aperta, attività motoria, esposizione al sole (per la sintesi della vitamina D). l fattori
di rischio da contrastare: incremento ponderale eccessivo nel primo anno di vita (suggestivo di rischio di
sviluppo successivo di obesità) o troppo rapido nelle epoche successive, esposizione prenatale al fumo,
tempo di sonno breve, depressione, alimentazione ipercalorica, impiego eccessivo di antibiotici nei primi
due anni di vita. Nell’ambito del peso corporeo è importante l’impiego di un linguaggio corretto e
rispettoso, al fine di evitare stigmatizzazione e pregiudizi: per esempio, l’espressione “bambino con
obesità” è preferibile a “bambino obeso”, come pure è raccomandato l’impiego di termini positivi e
motivanti al posto di valutazioni percepite come denigratorie e colpevolizzanti. L’approccio è sempre
centrato sulla famiglia e spetta al pediatra proporre ai genitori, più che delle soluzioni immediate, dei
modelli comportamentali. Nel corso dell’infanzia compito essenziale del pediatra è quello di stimolare
l’“alfabetizzazione corporea” ossia l’attitudine alla dinamicità. Bisogna anche ridurre lo “screen time” per
contrastare la sedentarietà e imparare a trarre i migliori vantaggi dall’impiego della tecnologia, evitando
l’abuso. In conclusione, si sottolinea la necessità di un approccio educazionale in senso olistico, mirato a
tutti i componenti dello stile di vita.