La realtà delle carceri minorili in Italia

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Il grande successo di “Mare fuori”, serie tv della Rai ambientata in un carcere minorile di Napoli “con il
mare fuori”, ha appassionato gli Italiani alle storie narrate, di degrado e violenza minorile, ma anche amore,
amicizia, sfide per la sopravvivenza, intrighi e riscatto. Ma qual è la realtà, al di là dell’immagine deformata
della fiction? Ce lo si domanda soprattutto dopo la diffusione delle immagini tratte dal sistema di
videosorveglianza dell’Istituto penale per i minorenni Cesare Beccaria di Milano, che mostrano alcuni agenti
della polizia penitenziaria, poi arrestati, aggredire un detenuto di 15 anni, lo scorso 8 marzo. Spiega Marco
Lovato, responsabile della cooperativa sociale “Rò La Formichina”, appartenente alla Comunità Papa
Giovanni XXIII, che accoglie persone con disabilità, giovani in situazioni di svantaggio, ragazzi provenienti
dal carcere minorile, e lavora per il loro reinserimento sociale e lavorativo: “Don Oreste Benzi diceva che
nell’errore di una persona che sbaglia c’è l’errore di tutta la società. Questo si vede chiaramente nei ragazzi
in carcere: per lo più vengono dalle periferie delle grandi città o sono ragazzi immigrati, in ogni caso giovani
che non siamo riusciti a integrare nella nostra società. Nelle 17 carceri minorili italiane ci sono oggi 500
minori: troppi! Non sono criminali, sono adolescenti che stanno male, cui non abbiamo saputo dare
risposte. Non sempre il carcere poi riesce a rieducare, a volte emarginiamo ancora di più questi ragazzi,
dovremmo puntare molto sulla prevenzione nei territori delle periferie e sull’affido familiare in alternativa
al carcere. Quando un ragazzo è violento, va fermato ma non va punito, bisogna credere in lui e dargli
fiducia, agganciandolo, per ripartire con un percorso nuovo, nuovi modelli, nuovi strumenti che il territorio
può offrire. Anche una volta che finiscono la pena, devono essere accompagnati perché sono molto fragili,
incentivando i servizi sociali e attività nel territorio per loro”.


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https://www.agensir.it/territori/2024/05/02/istituti-penali-minorili-lovato-piu-che-sul-carcere-per-i-
ragazzi-dobbiamo-puntare-su-prevenzione-e-accompagnamento-abitando-le-
periferie/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR165hx8p6SNbpZ6MAfO93vIzJ2csgb572xuDwrmieX8iWCtPBXZx
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