“Gli adolescenti sono, per loro natura, rivoluzionari. Oggi si temono le ‘baby gang’ in città, ma dall’epoca
post-industriale in poi la ribellione giovanile al sistema è una costante. Prima di allora l’adolescenza non era
vissuta, perché appena cresciuto il bambino andava a lavorare già. La parola adolescente nasce solo nel
1898, a cura dello psicologo genetico G. Stanley Hall, che scrisse: ‘l’adolescenza è qualcosa di più della
pubertà e si estende fino ai 21 anni nelle ragazze e 25 nei ragazzi, anche se il culmine si tocca a 15-16 anni’.
Nel gennaio del 1945 il New York Times Magazine pubblica la ‘Carta dei diritti del teenager’, coniando così
un nuovo modo di chiamarli, ad uso del consumismo. La cultura pop – la musica, soprattutto – nasce,
cresce e si nutre del mercato dell’adolescenza. Il consumismo si è rivelato un metodo straordinario per
tenere sotto controllo i giovani. Ma l’anima rivoluzionaria resta implicita nell’età”.
Vai all’articolo: