Vaccinarsi contro l’influenza

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Nell’intervista di Luca Liaci nella rubrica SALUS su Cusano News 7, il dottor Carlo Alfaro,
pediatra/adolescentologo, parla di influenza e di bronchiolite, malattie infettive protagoniste
dell’epidemiologia nelle stagioni fredde. Assieme, le due virosi respiratorie sono la principale causa di
ospedalizzazione, complicanze severe e mortalità nei mesi autunno-invernali. Oltre alle misure generali di
prevenzione legate alle norme igienico-sanitarie, per prevenire l’influenza esiste il vaccino, contro la
bronchiolite gli anticorpi monoclonali, di cui l’ultimo messo in commercio, il Nirsevimab, sarà reso gratuito
per tutti i neonati dal Ministero della Salute. L’influenza è una malattia respiratoria acuta provocata dai
virus influenzali, che ricorrono ogni anno in maniera epidemica nel periodo invernale. Assieme all’influenza
incidono nello stesso periodo infezioni influenza-like (ILI), con sintomi simili, sostenute da altri virus, quali
parainfluenzali, adenovirus, rhinovirus, virus sinciziale respiratorio, coronavirus minori, bocavirus,
metapneumovirus. Il 6 maggio scorso si è conclusa la sorveglianza RespiVirNet per la stagione influenzale
2023-2024, che ha registrato ben 14,5 milioni di casi di influenza e sindromi simil-influenzali. La
trasmissione dell’influenza avviene per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni
respiratorie. L’incubazione è di 1-4 giorni, la contagiosità elevata. I sintomi durano 7-10 giorni. Possibili
complicazioni sono le infezioni batteriche. Sono a maggior rischio di complicazioni persone over 65 anni,
lattanti, donne incinte, persone con malattie croniche. Ogni anno in Italia le complicazioni dell’influenza
causano 5-10mila morti. La prevenzione dell’influenza si basa innanzitutto sul rispetto di norme di igiene. Il
vaccino, che va rinnovato ogni anno, anche se non protegge del tutto dall’ammalarsi, evita la forma grave di
malattia. Agisce entro 14 giorni ed è effettuabile in qualunque momento della stagione epidemica. I vaccini
possono essere inattivati (somministrati per via intramuscolare) o attenuati (spray intranasale, per la fascia
di età 2-18 anni). A livello volontario, tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale possono

vaccinarsi; il vaccino viene offerto attivamente e gratuitamente ai soggetti a rischio se contraggono
l’influenza (per se stessi o la comunità): persone di 6 mesi-6 anni o oltre 60 anni; donne in gravidanza e nel
periodo postpartum; soggetti fragili; caregiver; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse
collettivo (es. personale sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco); donatori di sangue. L’obiettivo minimo di
copertura per tutte queste categorie è del 75%. I bambini al di sotto dei 6 mesi di età possono essere
protetti tramite la vaccinazione dei conviventi. Dopo i 9 anni di età, va eseguita una sola dose di vaccino
antinfluenzale, mentre al di sotto dei 9 anni di età, se mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due
dosi a distanza di almeno 4 settimane. Gli effetti collaterali dei vaccini sono lievi. L’unica controindicazione
reale è l’allergia.


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