L’Italia è la “culla” della dieta mediterranea, ma la stragrande maggioranza degli Italiani la segue solo in
modo moderato, secondo i dati del progetto Arianna (Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia)
dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicati su Frontiers in Nutrition. Purtroppo, anche in Italia, con i
fenomeni dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione, si è assistito a una transizione nutrizionale, con
occidentalizzazione delle abitudini alimentari. L’indagine ha visto la partecipazione di 3.732 soggetti dai 17
anni in su. La maggiore aderenza alla dieta mediterranea si è trovata nelle donne, nei giovani (meno di 40
anni), nei vegetariani, negli studenti o in chi sta a casa rispetto a chi lavora fuori casa. La dieta mediterranea
si caratterizza per elevato apporto di frutta e verdura, cereali (specie integrali), legumi, olio d’oliva e frutta
secca, moderato consumo di pesce, carne bianca, uova, latte e derivati e consumo limitato di carne rossa,
carne processata e dolci. Il modello mediterraneo si accompagna anche ad abitudini e stili di vita
caratterizzati da convivialità, frugalità e condivisione dei pasti, rispetto per il territorio e la biodiversità,
stretto legame tra produzione delle materie prime e tradizione.
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