Carlo Alfaro, della UOC di Pediatria OO.RR. Penisola sorrentina, Vico Equense (Napoli), Gabriella Cinzia
Pozzobon, UO di Pediatria IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano, Emma Acampora, della UOC di Pediatria
OO.RR. Area Stabiese, Castellammare di Stabia (Napoli) firmano sulla Rivista Italiana di Medicina
dell’Adolescenza (Volume 22, n. 2, 2024) un’ampia revew sulle malattie croniche in adolescenza.
L’adolescenza, i cui limiti temporali sono stati attualmente ampliati dai 10 ai 24 anni, è negli ultimi tempi al
centro di diversi programmi per la tutela della salute, come l’iniziativa dell’OMS “Global Accelerated Action
for the Health of Adolescents” (AA-HA!). Il motivo di questa rinnovata attenzione è anche l’incremento di
giovani con condizioni croniche, per sopravvivenza a gravi malattie infantili o per insorgenza di malattie
croniche non trasmissibili legate al peggioramento di stili di vita e condizioni ambientali. Il carico della
malattia cronica è particolarmente intenso in adolescenza, perché la condizione interferisce con la
peculiare fase di crescita fisica e sviluppo somatico e con le sfide psicosociali che rientrano tra i compiti
evolutivi di questa età. I sanitari che si occupano dell’adolescente dovrebbero porre massima attenzione sul
difficile rapporto che ha con la condizione di malattia, le conseguenze negative che ciò può avere sugli
standards di assistenza e cura, i rischi di ripercussioni su benessere mentale, relazione genitori-figli, salute
futura, non ultimo il carico dei caregiver. Pertanto è indispensabile negli adolescenti una valutazione
globale dell’impatto sulla vita di una malattia cronica in termini di benessere fisico e psicosociale. Vanno
applicate strategie che puntino a rinforzare la resilienza attraverso un approccio olistico, complesso e
transdisciplinare che coinvolga sanità, famiglia, scuola, sport e comunità dei pari.
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