Anoressia: “Oscurare siti e programmi TV migliori”

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BERTELLONI (SIMA): “In mezzi di comunicazione modelli estetici più sani”.
18 marzo 2009 (DIRE – notiziario Sanita’)

L’incidenza di anoressia nervosa tra gli adolescenti sembra raggiungere dimensioni tali da configurare una vera e propria epidemia, un problema di notevoli dimensioni sociali.

Vari fattori contribuiscono a questo fenomeno, ma sicuramente quello che concorre in modo piu’ incisivo e’ la propaganda attraverso internet di comportamenti alimentari anomali.

La Societa’ italiana di medicina dell’adolescenza (Sima), su questo, accoglie con favore l’iniziativa legislativa di fornire alla Polizia postale strumenti per oscurare i siti pro-anoressia e pro-bulimia.
“Come societa’ scientifica dedicata alla tutela della salute dei giovani – spiega Silvano Bertelloni, presidente della Sima – riteniamo pero’ opportuno denunciare la necessita’ di proporre dei modelli estetici piu’ sani in tutti i mezzi di comunicazione.

In effetti, da anni si assiste al bombardamento dei minori fin dai primi anni di vita con modelli tossici che esaltano la magrezza come espressione di successo e di bellezza – soprattutto al femminile – anche attraverso i media pubblici e quindi finanziati con i soldi dei cittadini.

Di fatto – sottolinea Bertelloni – questa esasperata enfatizzazione della linea e della forma rischia di indurre, in uno status psicologico particolarmente vulnerabile come quello degli adolescenti, comportamenti alimentari incongrui.

Ma questi ripetuti messaggi mediatici possono contribuire anche ad altri stili di vita anomali e forieri di rischi per la salute, come l’eccesso di manipolazione del corpo con tatuaggi, piercing o un ingiustificato ricorso alla chirurgia estetica.

Su tutti questi temi la Sima ha piu’ volte sottolineato, durante i congressi nazionali, come debbano essere intraprese nuove strategie di prevenzione che devono essere orientate verso la scoperta e il potenziamento delle risorse personali e sociali proprie di ogni individuo.

“Lo scopo – aggiunge Bertelloni – e’ quello di mettere al centro del percorso l’adolescente nella sua interezza psico-fisica, superando i ‘vecchi’ programmi centrati sulle malattie e sulle situazioni a rischio, orientando maggiormente la prevenzione verso il sostegno ai bisogni naturali di crescita, piuttosto che alla sola riduzione dei fattori di rischio e sulle ricadute sociali dei propri comportamenti”.

In conclusione, l’adolescentologo evidenzia come “tutto questo implica di tenere conto della complessita’ degli aspetti sociali, educativi, relazionali, affettivi che caratterizzano lo sviluppo infantile e adolescenziale, anche attraverso una crescita della qualita’ dei programmi televisivi, soprattutto quelli pubblici”.