Cocktail di pesticidi e Pfas in frutta e verdura

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ISDE Italia, Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, con i dati del 2021 raccolti dal progetto “Toxic
Harvest”, comunica che frutta e verdura sono spesso contaminate in Italia dai pericolosi PFAS, presenti nei
pesticidi utilizzati in agricoltura:
Frutta: su 28.138 campioni analizzati, l’8,2% presentava residui di almeno un pesticida Pfas.
Ortaggi: dei 18.317 campioni analizzati, il 3,2% risultava contaminato.
Complessivamente, il tasso aggregato di contaminazione è del 6,2% per frutta e verdura.

Come nel resto d’Europa, anche in Italia la percentuale di campioni contaminati è aumentata drasticamente
in dieci anni: per la frutta si è passati dal 1,9% del 2011 al 10,7% del 2021, con un incremento medio del
292%; per gli ortaggi dallo 0,7% del 2011 al 5,2% del 2021, con un incremento medio del 536%.
Per quanto riguarda la frutta, le banane sono risultate le più contaminate (60%), seguite da pere (48%) e
pesche (38%).
Tra gli ortaggi, invece, i cetrioli sono quelli che hanno mostrato il più alto livello di contaminazione (34%),
seguiti da sedano (24%) e peperoni (14%). Questo problema riguarda anche i prodotti importati,
soprattutto da Costa Rica (58%), Colombia (38%) e Argentina (27%). Le tre sostanze attive PFAS più
frequentemente rilevate sono state il Fluopyram, il Triflumuron e la Lambda Cialotrina. ISDE chiede alla
Commissione europea di vietare tutte le sostanze attive Pfas nei pesticidi.

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