Comunicato intersocietario sulla Triptorelina negli adolescenti con Disforia di genere

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12 Presidenti di Società scientifiche italiane, tra cui la SIMA, hanno firmato una nota congiunta contro la
disinformazione sulla triptorelina, a supporto dei minori con Disforia di genere, in cui si legge, tra l’altro: “la
Triptorelina è un bloccante transitorio e reversibile della pubertà, farmaco salva-vita nei giovanissimi
transgender e gender diverse, prescritto solo dopo attenta valutazione multiprofessionale, di cui a molti
purtroppo sfugge la natura assolutamente transitoria e largamente reversibile dell’azione, il cui obiettivo
non è la castrazione chimica né modificare orientamento e identità sessuale o influenzare le scelte dei
giovanissimi o delle famiglie ma, al contrario, dar loro tempo per poter effettuare scelte più mature e
ponderate, impedendo stigma sociale, autolesionismi e suicidi”. Gli esperti precisano, nel comunicato:
“Adolescenti transgender e gender diverse (TGD) hanno un’identità di genere non conforme al sesso
assegnato alla nascita. Essere TGD è un aspetto previsto dello sviluppo umano e tutte le identità di genere
possono essere considerate possibili variazioni dell’identità sessuale di una persona, come è stato
dichiarato univocamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dall’Associazione Psichiatrica
Americana (APA). Le persone adolescenti TGD possono provare una intensa sofferenza causa della loro
incongruenza di genere, sia psicologica che fisica. Il disagio psicologico sembra derivare in gran parte dal
pregiudizio sociale e dallo stigma di coloro che non riconoscono l’esistenza di una varianza di genere come
normale espressione dell’ampio spettro in cui l’identità di genere può svilupparsi. Purtroppo, a volte, lo
stigma è presente anche fra il personale sanitario e le persone TGD devono affrontare numerosi ostacoli
per avere accesso alle cure e si devono confrontare, in alcuni casi, con professionisti che non sono
adeguatamente formati e quindi non rispondono adeguatamente alle loro esigenze di salute. Al momento
della pubertà può insorgere un intenso disagio fisico e disforia nell’osservare e vivere i cambiamenti
corporei che si sviluppano progressivamente in una direzione non voluta e non desiderata, come può
essere la crescita dei peli del viso e del corpo, l’abbassamento del tono di voce e lo sviluppo dei genitali,
negli adolescenti assegnati maschi alla nascita, e lo sviluppo del seno o la comparsa delle mestruazioni,
nelle adolescenti assegnate femmine alla nascita. A causa dello stigma sociale e istituzionale e del disagio
fisico, le persone adolescenti TGD sono una popolazione più vulnerabile dal punto di vista psicologico, con
un rischio più elevato, scientificamente ben documentato, di sviluppare ansia, depressione, abbandono
scolastico, isolamento sociale, mancata relazione tra pari , sino ad arrivare ad atti di autolesionismo e
suicidio. Inoltre, una aumentata vulnerabilità psicologica e alcune psicopatologie sembrano esordire o
peggiorare proprio nel corso della pubertà, fase della vita particolarmente impegnativa, dove l’angoscia di
doversi confrontare con modificazioni corporee indesiderate (e fuori controllo) svolge un ruolo importante
sul corretto sviluppo psichico della persona. Per ridurre il suddetto disagio psicologico e fisico, oltre a
guadagnare tempo e dare la possibilità all’adolescente stesso di esplorare ulteriormente il proprio percorso
di affermazione di genere, è stato proposto da alcuni anni l’uso di farmaci come gli analoghi del GnRH
(GnRHa) che hanno lo scopo di sospendere temporaneamente la progressione delle modificazioni puberali
e sono impiegati da molto tempo nella terapia della pubertà precoce. La prescrizione del GnRHa,
triptorelina, avviene secondo quanto previsto dalla Determina AIFA n. 21756/2019 del 25 febbraio 2019
(dopo parere favorevole del Comitato Nazionale di Bioetica in data 13 luglio 2018): dopo attenta
valutazione multiprofessionale, con il contributo di una équipe multidisciplinare e specialistica, composta
da neuropsichiatri dell’infanzia e dell’adolescenza, psicologi dell’età evolutiva, bioeticisti ed endocrinologici.
L’assenso fornito dall’adolescente e il consenso informato fornito dai genitori o da altri tutori secondo le
normative attuali inerenti ai soggetti minorenni (art. 3 della legge n. 219/2017) è richiesto dalla Determina
AIFA, pertanto i genitori sono sempre parte attiva del processo decisionale relativamente alla terapia. Allo
stato attuale, l’uso di GnRHa per le persone adolescenti TGD è stato approvato negli standard di cura delle
principali associazioni scientifiche mondiali che si occupano di queste problematiche, fra le altre la World
Professional Association for Transgender Health (WPATH) che ha inserito il trattamento con GnRHa sin dalla
quinta edizione del 1998 delle Linee Guida e Standard di Cura, l’Endocrine Society e, in Italia, da diverse
società scientifiche dedicate alla ricerca e cura nell’ambito della realtà TGD, quali la Società Italiana Genere

Identità e Salute (SIGIS), la Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (SIAMS), la
Società Italiana di Endocrinologia (SIE), la Società Italiana di Pediatria Endocrinologia e Diabetologia (SIEDP)
nonché l’Osservatorio Italiano di Identità di Genere (ONIG). Dai dati della letteratura scientifica si evince
che fino al 40% dei giovani TGD tenta il suicidio (cfr. James SE, et al. National Center for Transgender
Equality. 2016), e che la terapia con triptorelina riduce del 70% questa possibilità (cfr. Turban JL et al.
Pediatrics. 2020). Sottolineiamo la necessità di diffondere una cultura sulla salute nelle persone TGD basata
su evidenze scientifiche e non su pregiudizi e posizioni ideologiche che potrebbero mettere a rischio la
salute delle persone adolescenti TGD e rendere ancora più difficile il loro percorso di affermazione di
genere aumentando per loro le già presenti difficoltà di accesso ai servizi sanitari”. Firmato: Associazione
Culturale Pediatri (ACP), Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Associazione Medici Endocrinologi (AME),
Osservatorio Italiano di Identità di Genere (ONIG), Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità
(SIAMS), Società Italiana di Diabetologia (SID). Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Società Italiana di
Pediatria Endocrinologia e Diabetologia (SIEDP), Società Italiana Genere identità e Salute (SIGIS), Società
Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA), Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza (SINPIA-sezione di Psichiatria), Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).
Potete leggere qui il Comunicato integrale: