Influenza stagionale, intervista al dottor Carlo Alfaro

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Inizio brusco questa stagione dell’epidemia di malattie respiratorie, con rapida diffusione di casi di
influenza, la cosiddetta australiana, assieme a forme da virus che danno sintomi simil influenzali, tra cui il
virus respiratorio sinciziale, così pericoloso per i bambini nel primo anno di vita, contro il quale da
quest’anno disponiamo di un anticorpo monoclonale da somministrare a tutti i nuovi nati in via preventiva,
e al Covid , per la cui diagnosi serve il tampone, non avendo caratteristiche cliniche in assoluto distintive.
Nè mancano le manifestazioni di allergie respiratorie, favorite da inquinamento e cambiamento climatico
anche lontano dai mesi primaverili. E’ raccomandato il vaccino anti influenzale, vitale per anziani e fragili. Le
terapie per l’influenza sono sintomatiche e non sono indicati gli antibiotici. Il picco dell’influenza è previsto
durante le prossime festività natalizie. Medici di famiglia e pediatri di famiglia della rete di sorveglianza
ministeriale sono già al lavoro per la segnalazione di tutti i casi di infezioni respiratorie questa stagione
autunno-invernale. Si prevedono anche quest’anno, come in quello precedente, 15 milioni di Italiani colpiti.
Per proteggersi, non trascurare le regole fondamentali dell’igiene, una sana e corretta alimentazione e
idratazione e uno stile di vita equilibrato.


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Ceppo virale dominante dell’influenza stagionale 2024-25 è la variante A/H3N2, detta “australiana”, che
nell’emisfero australe (meridionale), dove le stagioni sono invertite rispetto al nostro per cui le epidemie
influenzali si svolgono sei mesi prima, ha dato luogo a un’epidemia diffusa e severa, con sintomi in qualche
caso non soltanto respiratori ma anche neurologici (encefaliti) e molti decessi nelle fasce a rischio. Siccome
lo scorso anno la variante predominate fu A/H1N1, quest’anno la popolazione non si trova molto
immunizzata contro il nuovo ceppo. Il ceppo A/H3N2 è quello che nel 1968 causò la pandemia di influenza
di Hong Kong. Dal 1968, la maggior parte delle epidemie influenzali stagionali sono state causate da H3N2.
Il sistema RespiVirNet coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità come ogni anno è già attivo per la
sorveglianza epidemiologica delle sindromi simil-influenzali. Il vaccino antinfluenzale resta il modo migliore
per prevenire l’infezione o almeno il rischio di complicazioni.

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