COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE
Carissimi Soci,
con la nostra rubrica New Folia, desideriamo aggiornarvi riguardo un tema controverso e di grande attualità: la "disforia di genere".
Prendendo spunto da un interessante lavoro comparso recentemente in letteratura (Assessment and support of children and adolescents with gender dysphoria, Arch. Dis. Child., Apr. 2018), si sono valutati gli aspetti più controversi e dibattuti su tale tematica.
La relazione che intercorre tra i concetti di sesso biologico e genere è alla base di forti controversie in ambito sociale, culturale e politico.
Il termine sesso viene utilizzato generalmente per distinguere una persona in “maschio” o “femmina” sulla base dei caratteri sessuali biologici primari e secondari assegnati alla nascita.
Il concetto di genere, invece, si sviluppa come risultato dell’interazione di più fattori sia interni che esterni con connotazione sociale, culturale e psicologica. Con tale termine ci si riferisce a quello che, secondo i canoni e le aspettative della società, viene ritenuto appropriato come “maschile” e “femminile”.
Il processo tramite cui la persona riconosce, aderisce o si distanzia dalle caratteristiche tipiche del genere maschile o femminile costituisce l’identità di genere, ovvero la percezione psicologica interna di sé come appartenente ad uno o all’altro genere.
Il binarismo della definizione di genere come “maschile” o “femminile” è stata più volte messa in discussione per la presenza di uno spettro più ampio di condizioni in cui gli individui si identificano in modo transitorio o parziale con un genere diverso da quello assegnato alla nascita, i cosiddetti transgenders, senza che questo comporti l’effettivo desiderio di intraprendere una riassegnazione chirurgica del sesso.
Negli ultimi anni si è visto un aumento del numero di giovani che si pongono domande sul loro genere sia in senso binario che non-binario; in alcuni casi questa situazione viene vissuta con ansia e disagio.
È pertanto necessario un approccio multidisciplinare tra varie figure professionali in modo da creare un percorso condiviso tale da supportare psicologicamente ed accompagnare nel percorso di identificazione di genere il paziente con gender disforia.
Vi segnaliamo anche l'articolo "Chi mi cura?" che si occupa della difficile presa in carico degli adolescenti.
Buona lettura!
Gabriella Pozzobon
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