Partecipazione dei giovani alle decisioni che li riguardano

Condividi:

È stato presentato a Roma, il 30 settembre, lo studio “Ragazze, ragazzi e adulti nei processi partecipativi.
Pratiche e strategie”, realizzato sotto l’egidia dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Dallo
studio emerge che gli adolescenti italiani non si sentono coinvolti nelle decisioni, soprattutto in quelle che
vengono prese a livello politico. “Servirebbe introdurre nell’ordinamento una legge che preveda la
consultazione dei minorenni come un passaggio obbligatorio dell’iter per l’adozione di atti amministrativi e
normativi nelle materie che direttamente o indirettamente li riguardano – dice l’Autorità garante, Carla
Garlatti – oltre ad attribuire alle persone di minore età un potere di iniziativa e proposta”. Anche alle
famiglie la Garlatti raccomanda di: “valorizzare e garantire ascolto e partecipazione dei figli minorenni in
ogni decisione familiare di loro interesse. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
riconosce a tutti i bambini e i ragazzi il diritto a essere ascoltati. Assicurare ai minorenni occasioni e
possibilità di partecipazione non significa ‘concedere’ loro qualcosa oppure offrire loro una parte del nostro
spazio, ma riconoscere un loro diritto”. Nel corso dell’evento l’Autorità garante ha presentato anche una
guida pratica per partecipare, rivolta direttamente ai minorenni: la “Guida alla partecipazione attiva di
ragazze e ragazzi. Una bussola per orientarsi”. La “Guida” contiene anche i cinque punti del Manifesto sulla
partecipazione dei minorenni lanciato dall’Autorità garante in occasione della Giornata mondiale
dell’infanzia del 2021:” 1. bambini e ragazzi devono essere coinvolti dalle istituzioni in tutte le scelte che li
riguardano; 2. il Parlamento deve approvare una legge che regolamenti e sostenga la partecipazione attiva
dei minorenni; 3. lo Stato deve mettere a disposizione una piattaforma online per consultare i minorenni; 4.
la partecipazione deve essere inserita nelle ore di educazione civica a scuola; 5. va istituita una giornata
nazionale della partecipazione delle persone di minore età”.

Vai all’articolo: