L’attuale sistema di alimentazione, secondo il rapporto EAT-Lancet del 2019, con il diffuso consumo di
alimenti di bassa qualità nutrizionale, è alla base sia dell’aumento di obesità e malattie non trasmissibili
correlate (come coronaropatie, ictus, diabete), con un rischio di morbilità e mortalità che supera quello
delle malattie sessualmente trasmissibili e dell’abuso di alcol, droghe e tabacco messi insieme, sia dei
cambiamenti climatici che stanno creando un disastro ecologico. I ricercatori dell’Harvard Medical School,
negli Stati Uniti, hanno messo a punto un modello alimentare, detto Planetary Health Diet (PHD),
progettato per tutelare salute dell’uomo e del Pianeta, contribuendo alla prevenzione delle malattie e alla
conservazione delle risorse ambientali. La PHD prevede una ricca varietà di alimenti vegetali minimamente
trasformati da associare a un modesto consumo di carne e latticini. Gli effetti dell’alimentazione sulla salute
derivano daIl’analisi di oltre 200mila soggetti valutati per oltre trent’anni. Per chi segue la dieta a
prevalenza vegetale il rischio di morte prematura è risultato più basso del 30% mentre si verifica anche una
riduzione del 29% delle emissioni di gas serra, del 21% dell’impiego di fertilizzanti e del 51% di utilizzo di
terre coltivate.
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